Facciamo le facce, un libro sulle “facce”, sulle emozioni e sulla scoperta
Ero incinta di 5 mesi quando, entrata in una libreria, mi è venuta l’idea di comprare i primi libri per il mio bambino. Ho pensato che nella lista non potessero mancare La strega Rossella di Julia Donaldson e Chi me l’ha fatta in testa? di W.Holzwarth e W. Erlbruch. Ma poi che altro? Volevo un libro gioco, qualcosa di indicato per i piccolissimi. Mi sono balzati all’occhio questi, uno accanto all’altro: le due edizioni Gribaudo di Facciamo le facce.
La storia in breve
Non c’è una vera e propria storia. Ogni pagina è la fotografia del viso di un bimbo che esprime un’emozione ed è accompagnata da una semplice frase in rima. Ogni pagina è un’espressione da studiare, un’emozione da scoprire, una faccia da imitare e una rima da ascoltare. E alla fine la sorpresa di uno specchio con cui giocare a osservare il proprio viso. L’idea mi è piaciuta molto!
Da che età?
Sul retro del libro Facciamo le facce c’è scritto: «dai 10 mesi». La considero un’indicazione corretta, ma nessuno vieta di sfogliare questo libro anche ai bimbi più piccoli! Le pagine sono cartonate e resistenti e gli angoli smussati. È un libro gioco stimolante. Inizialmente i bambini si divertiranno a studiare i diversi visi e le loro espressioni e a osservarsi nello specchio. Poi cominceranno a imitare le facce.
Le differenze fra le due edizioni:
Edizione 2010 |
Edizione 2018 |
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Quale ho scelto e perché?
Non ho avuto dubbi: ho comprato l’edizione più vecchia! Per un semplice motivo: ho pensato che le pagine fisse fossero meno distrattive e più indicate per un bimbo di pochi mesi. Questo libricino è stato usato tantissimo. Ci sono 5 pagine che rappresentano in modo chiaro le 5 emozioni principali e il bimbo può scoprirle con semplicità.
Vi confesso però che poche settimane fa al mio bambino è stata regalata la nuova edizione e sia lui che io ne siamo stati felici. Ora è più grandicello (si avvia verso i 2 anni), si diverte ad allenare la motricità fine e trova molto interessanti le pagine girevoli (gioco che a 10 mesi non avrebbe potuto apprezzare e che avrebbe probabilmente reso meno semplice e chiara l’osservazione delle immagini). Inoltre in questa edizione può scoprire nuove emozioni, come la calma e la noia, e giocare a trasformare un’emozione con quella opposta, ad esempio la tristezza in allegria, semplicemente facendo ruotare la fotografia.
In questa nuova edizione è stato bello trovare anche la faccia di una bimba che gioca a cucù! In questo periodo infatti il gioco del Cucù è uno tra quelli che lo diverte maggiormente.
Insomma… se proprio devo esprimere un parere sulle due edizioni, ve le consiglio entrambe: la vecchia per i piccolini e la nuova per i più grandicelli 😀

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