Il mostro peloso è una storia per bambini, diversa e originale, non tradizionale né convenzionale, semplicemente piena zeppa di peli! In questa storia, infatti, ci sono peli dappertutto! E, cosa più importante, si può dire sia stata ispirata dai bambini.

Quando Henriette Bichonnier la scrisse, aveva in mente una filastrocca tipica francese:

Cari i miei marmocchi, peli sugli occhi,

abbiate rispetto, peli sul petto,

della vecchiaia, peli sul sedere a migliaia,

della virtù, peli anche laggiù…

“Mettere i peli” a mo’ di rima con ciò che viene detto, diverte molto i bambini, cosicché questa filastrocca li ha da sempre ispirati nei loro giochi (Ti faccio la festa, peli sulla testa! Facciamola finita, peli sulle dita! Mi hai liberato, peli sul palato!).

Il mostro peloso - bichonnier pef - Ghiotto e Pastrocchio

Un giorno Henriette ascoltò suo figlio e suo marito giocare insieme proprio in questo modo. Decise così che avrebbe scritto una storia che facesse ridere i bambini. Pensò a un mostro! E fu una bambina, studentessa in una scuola francese, a suggerirle la fine della storia: il mostro non doveva essere ucciso, ma diventare gentile, buono e ricco.

Henriette telefonò a Pef, per raccontargli la storiella. Lui rispose: «È la storia che fa per me. Mandami subito il testo». Anche Pef, illustratore tra i più originali e sorprendenti nell’editoria per ragazzi, si ispirò a una bambina incontrata in una scuola l’anno prima. Trovò in lei l’immagine della piccola Lucilla, un peperino di principessa, assai loquace, assai curiosa e senza paura, che senz’altro non ha bisogno di un principe che la salvi, perché si sa salvare benissimo da sé. Anzi… in questa storia vengono del tutto invertiti i canoni tradizionali, perché alla fine vedremo che è una principessa a salvare un principe.

Il mostro peloso - Ghiotto e Pastrocchio

La storia in breve

Nel bel mezzo di una foresta fitta fitta, vive un mostro peloso, assolutamente ripugnante, che non vede l’ora di mangiare un essere umano. Un giorno un re smarrisce la strada e arriva proprio davanti alla caverna del mostro. Il re lo implora di non mangiarlo, promettendogli in cambio di portargli il primo bambino che incontrerà. Con una corda legata alla caviglia il re si mette in viaggio. La prima bambina che incontra però è proprio Lucilla, sua figlia.

«Non piangete babbo, io vado volentieri dal mostro che mi vuole mangiare!».

La bambina viene recata dal mostro peloso. Quest’ultimo però non ha fatto i conti con la loquacità della bambina, una tipetta tutta rime e dialettica che non sembra proprio aver paura. Anzi, tiene testa al mostro, che ha peli dappertutto! Addirittura sui denti e sul popò. A un centro punto il mostro esausto e pieno di rabbia, comincia a gonfiarsi, a gonfiarsi fino a esplodere in tanti piccolissimi pezzetti che si trasformano in farfalle di tutti i colori e fiorellini profumati. Ed ecco apparire un principino, dolce e carino… e fine della storia, fine dei peli.

Il mostro peloso - Ghiotto e Pastrocchio

Da che età?

Prima come Edizioni El, poi come Einaudi Ragazzi e infine come Emme, la casa editrice si è interessata a pubblicare Il mostro peloso in Italia già dal 1985 (era uscito a Parigi nel 1982 come Le monstre Poilu, edito da Éditions Gallimard). L’età di lettura indicata è dai 3 anni.