Stina non sopporta il freddo.
Non mangia il gelato, non tocca il metallo
e non indossa mai una gonna senza i collant
e i calzettoni fino al ginocchio.
L’unico posto in cui si sente davvero al sicuro
è nel letto, sotto il suo grande piumone bianco.
Durante l’autunno accumula provviste, come fanno certi animali, e al primo segno dell’inverno, quando vede per la prima volta una nuvoletta di fumo prendere forma dal suo fiato, Stina chiude la porta e si barrica in casa. I giorni passano, si fanno più freddi e scuri e Stina deve mettercela tutta per stare al caldo: cucina, crea nuove invenzioni per proteggersi dal freddo…
Finché una mattina il suo adorato piumone le sembra così pesante da non riuscire nemmeno a sollevarlo per alzarsi.
Così, esausta, cade in un sonno profondo e senza sogni. Quando finalmente si sveglia, sente delle voci e qualcuno che bussa alla porta. Con il piumone avvolto in spalla, si affretta verso la porta: un vento gelido soffia sulla casa, trascinando con sé due ragazzini, che porteranno un insolito calore nella casa di Stina.
Tra una lezione su come lavorare a maglia senza ferri e una tazza della migliore cioccolata calda che abbiate mai assaggiato, la tempesta di neve si placa.
I due ragazzi escono nella neve e Stina rimane di nuovo sola, con il cuore più freddo che mai, così inizia a immaginare qualcosa che non aveva mai immaginato di poter immaginare…
LA CIOCCOLATA CALDA DI STINA
INGREDIENTI PER UNA TAZZA DI CIOCCOLATA
Metti un cucchiaio di cacao amaro,
un cucchiaio di zucchero, una tazza di latte
e due quadratini del tuo cioccolato preferito
in un pentolino. Fai andare a fuoco medio,
mescolando finché non si è amalgamato
il tutto e sta per bollire. Togli il pentolino
dal fuoco e aggiungi un pizzico di sale.
Versa in una tazza e aggiungi
un po’ di panna montata.
A volte portiamo con noi un grande freddo, siamo ghiacciati, quasi pietrificati. L’unica parvenza di vita, è quella nuvoletta di fumo bianca, che ogni tanto esaliamo. Rimaniamo bloccati in quella condizione, senza la forza di reagire, indeboliti e schiacciati, come dal peso della neve. Anche alzarci diventa faticoso. Finché accade qualcosa di inaspettato, che ci scuote, che ci smuove da quella condizione. Cominciamo così, passo dopo passo, a camminare nella neve fresca… All’improvviso non sentiamo più tanto freddo, il nostro corpo sembra nuovamente rispondere ai comandi, i nostri piedi ora sono caldi, così come le nostre mani. É un procedere lento, a volte i passi sono incerti, e ci sembra di sprofondare nuovamente nella neve, ma poi, a poco a poco, troviamo la forza e il coraggio. Anche il nostro cuore non è più così freddo, vibra ancora, si scalda e noi ci ritroviamo con la bocca spalancata ad assaggiare fiocchi di neve che cadono dal cielo.
Una storia potente, una storia bella.
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